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La Storia scritta dai Firmian

  • Lattanzio

    Lactantius Firmianum

    Fu allievo di Arnobio.

    Per la propria fama di retore fu chiamato da Diocleziano a Nicomedia, in Bitinia, capitale della parte orientale dell'Impero e residenza ufficiale dell'imperatore, come insegnante di retorica (290 circa).

    Fu costretto a lasciare il suo ufficio nel 303 a causa delle persecuzioni contro i cristiani, alla cui religione si era convertito. Lattanzio abbandonò quindi la Bitinia nel 305, rifugiandosi nella parte occidentale dell'Impero, per farvi ritorno presumibilmente cinque anni dopo, in seguito all'editto di tolleranza emanato da Galerio.

    Fu tuttavia un breve soggiorno, perché tra il 310 e il 311 Costantino I lo chiamò a Treviri, in Gallia, come precettore del figlio Crispo. Probabilmente morì a Treviri alcuni anni dopo.

  • Hilpold Firmian

    Hilpold cavagliero de Firmian fu mandato l’ano 933 con 4000 uomini a cavallo contro li pagani dall’Imperatore Henrico I.

    Il cartiglio si riferisce alla Battaglia di Riade, avvenuta e vinta contro i Magiari /Ungari invasori. Enrico fu a lungo impotente contro le invasioni magiare nel 924 e nel 926. Per una felice coincidenza, tuttavia, un principe magiaro fu catturato e i magiari accettarono una tregua di nove anni per il suo rilascio e in cambio di tributi da versare in questo lasso di tempo. Dopo un armistizio di nove anni, che usò per sviluppare ampie misure difensive, riuscì nel 933 a sconfiggere i magiari, che erano stati a lungo considerati invincibili.

  • Nicolaus Firmian

    Nicolaus Firmian

    E' stato uno dei maggiori esponenti della stirpe, oggi lo si conosce anche come costruttore del castello di Mezzocorona, dove si legge il suo nome nella lapide della torre orientale.

    A soli 22 anni, con suo fratello Virgilio decise la vendita dell'avito castello, presso Bolzano, all'Arciduca Sigismondo d'Austria. Decisione di ampia portata visto che su questa rocca i Firmian risiedevano da almeno 10 generazioni.

    Tre anni dopo, nel 1476, sposerà la vedova Dorotea di Metz, entrando così in possesso dei vasti domini di Mezzocorona.

    Dorotea era figlia di Johannes, Capitano dell' Arcivescovo di Trento e di Anna von Liechtenstein.

    Nicolò riuscì addirittura ad ampliare tutte le prebende di cui entrò in possesso ma lei, cauta, dispose che, in caso di morte precoce di lui, tutti i possedimenti le sarebbero ritornati (invece morì prima lei nel 1488)..

    Oltre ad ottenere il titolo di Conte del Tirolo, secondo la legge regionale, nel 1478 gli viene conferito il titolo di Maresciallo Ereditario dell'Arcivescovo di Trento, sempre trasmesso nella famiglia.

  • Leopoldo Antonio Eleuterio von Firmian

    Leopold Firmian

    E' passato alla storia come colui che cacciò i Protestanti dal suo regno di Salisburgo.

    Egli era figlio del barone Francesco Guglielmo Firmian e della contessa Maddalena Vittoria Thun.

    Giovanna della Croce, un'indovina di Rovereto, predisse a suo padre all'epoca celibe, una grande carriera ecclesiastica per il primo dei tre figli che avrebbe avuto.

    " Il nuovo Vescovo entrò in città, per la porta i Linz, il 28 Ottobre 1727 con tutto lo sfarzo barocco:... il Principe era seduto nella carrozza di gala, decorata con velluto a fiori rosso e oro, trainata con sei cavalli morelli con fiocchi rossi e frange d'oro. La carrozza era seguita dal nano di corte a cavallo con una gualdrappa ricamata d'oro e vestito con una divisa ungherese oro e blu.

    Nella residenza il Decano consegnò le chiavi e gli inventari; seguì un pranzo per 70 persone. Altre manifestazioni, come l'illuminazione a festa della città o i cortei, vennero disdetti dal Principe per ragioni di economia."

    Dopo il suo insediamento l'Arcivescovo si informò sulla situazione religiosa del suo territorio per tentare di riguadagnarsi la fiducia dei contadini delle montagne. Ebbe l'idea poco felice di incaricare delle conversioni i Gesuiti della Baviera al posto dei miti Cappuccini. Le forti pressioni esercitate sui contadini furono così una delle cause dei subbugli che ne seguirono.

    Nel maggio 1731 19 mila evangelici mandarono al Corpus Evangelicorum a Ratisbona una supplica, chiedendo tra l'altro la libera pratica della loro religione. o almeno il libero abbandono del paese. Ciò creò subbuglio alla Corte di Salisburgo a quella di Vienna e in Vaticano.

    La lotta religiosa, che ormai durava da 200 anni, venne risolta radicalmente.

  • F. Lattanzio Firmian

    Molto è stato scritto su Lattanzio e sul suo amore per le belle arti. Parlava correttamente latino e greco e altre quattro lingue.

    Sono andate perdute purtroppo le raccolte e la galleria di quadri di Leopoldskron e le grandi proprietà per mano di suo figlio Leopoldo Antonio, vendendo le immense collezioni pittoriche nelle quali spiccavano opere di Michelangelo, Brueghel, Canaletto, Carracci, Correggio, Durer, van Dyck, Veronese, Raffaello, Rembrant, Rubens, Tiepolo, Tintoretto, Tiziano e tanti altri.

    Il palazzo di Leopoldskron passò di mano in mano per diverso tempo, quando finalmente trovò un po' di pace dal 1851 quando la proprietà passò al all'ex re Lodovico I di Baviera che vi ospitò, tra gli altri, Napoleone III e Francesco Giuseppe I.

    Oltre ad essere un poliedrico artista e collezionista, titolare di alte cariche presso la corte arcivescovile ed egli stesso abile disegnatore e incisore Lattanzio, assieme a suo fratello Carlo, aiutò molto gli esordi di Wolfgang Amadeus Mozart.

    Lattanzio conduceva i permessi di viaggio e soprattutto i finanziamenti di questi. Così approvò anche la prima permanenza dei Mozart in Italia con una raccomandazione al Governatore di Milano, suo fratello Carlo.

  • Carlo Firmian

    Il conte Carlo Giuseppe di Firmian: Mezzocorona, 15 agosto 1718–Milano, 20 luglio 1782 è stato un nobile e politico austriaco, ministro plenipotenziario e governatore generale della Lombardia austriaca. Fu un sostenitore del dispotismo illuminato e valente promotore e collezionista d'arte.

    Anch'egli era stato destinato alla carriera ecclesiastica e aveva già ottenuto i quattro ordini minori e la tonsura, m non seguì questa carriera. Nel 1739 aveva fatto il militare a Vienna e l'anno dopo si iscrisse all'università di Salisburgo come i suoi fratelli. Dopo i viaggi nelle Fiandre, in Francia e in Italia tornò a Vienna dove divenne membro del Consiglio Aulico della Corte. Qui venne preparato alla carriera diplomatica e, appena 37enne venne nominato "legato" alla corte del re Carlo III a Napoli. Lo scopo principale delle attività di Carlo a Napoli fu quello di preparare il terreno per un matrimonio tra gli Asburgo e i Borbone, più preisamente tra Ferdinando IV e Maria Carolina d'Asburgo Lorena, come effettivamente poi avvenne.

    Nel suo soggiorno a Napoli collezionò varie opere di Ribera, Luca Giordano e Mattia Preti.

    Nel 1759 venne nominato ministro plenipotenziario della Lombardia fino alla sua morte nel 1782.

    Sotto la sua reggenza è stata decisa la costruzione del teatro alla Scala, m fu inaugurato poco dopo la sua morte.

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